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Psicologia del colore
Introduzione | La vita del colore. Di che colore sei? | Il test del colore | Senso psicologico del colore | Colore ed emozioni

A cura del Prof. Ruggero Sicurelli

Senso psicologico del colore

Sul senso psicologico del colore si sono espressi in molti autori. Qui, per concludere, è opportuno segnalare il contributo di J.Itten (1982), il quale nella sua valutazione dell'impatto emozionale del colore tiene in particolarmodo presente la parametrazione artistica. insiste sulla necessità di guardare ai colori in relazione al loro contesto cromatico. La valenza psicologica di un colore dipende dai suoi accostamenti.

Così, un azzurro posto vicino ad un azzurro ci suscita emozioni diverse rispetto a quando lo percepiamo prossimo ad un grigio. Inoltre, l'azzurro profondo del mare ci rapisce quando lo guardiamo da un rassicurante battello, ma in un ambiente chiuso ci appare privo di vita e angoscioso.

Il giallo è il colore più luminoso. Se messo in contrasto con toni scuri suscita uno stato di serenità. Il giallo, invece, perde la sua chiarezza se viene posto vicino a colori come il viola. Sul rosa poi perde tutta la sua luminosità. Esso rappresenta la più alta sublimazione della materia ad opera della luce. La luce gialla è quella dell'aureola dei santi, ed evoca quindi spiritualità. Il giallo è associato anche all'intelligenza e alla conoscenza. Si pensi all'espressione "Mi si è fatta luce" o alla "Mi sento illuminato" quando si vuole socializzare la propria sensazione di aver capito qualcosa. Come esiste una sola verità, esiste un solo giallo: quello saturo e luminoso al massimo grado. Il giallo offuscato rinvia alle mezze verità, a un sapere malato. Giallo fosco è il colore della menzogna. Lo si nota nella figura del Giuda dipinto da Giotto a Padova.

Il rosso suscita un profondo sentimento di calore. Esso eccita le funzioni organiche. Collegato al pianeta marte, è riferibile al focoso Dio della guerra e, nel contempo, chiama in causa i demoni. Le rivoluzioni vedono spesso presenti delle bandiere rosse, le quali paiono suscitare una profonda passione politica. Rosso è l'amore. Nella sua versione porpora suscita dei sentimenti spiritualmente orientati. In termini associativi, posto accanto all'arancio perde in forza vitale sucitando sentimenti alquanto tiepidi. Il contrasto con il nero fa esplodere tutta la sua demoniaca passionalità.

Da un punto di vista della realtà materiale, il blu, al contrario del rosso, è sempre passivo. In relazione all'incorporea spiritualità il blu è invece attivo, mentre il rosso diventa passivo. Il blu è freddo ed è associato all'introversione. Esso richiama la superstizione, il timore, l'abbandono e il lutto. Di conseguenza, gli stati d'animo usualmente sollecitati hanno a che fare con la logica della sofferenza piuttosto che con quella della gioia. Il blu è il colore della fede e riesce a tranquillizzare gli animi. Il blu è associato anche alla capacità di concentrazione e, di conseguenza, è un colore che stimola la riflessione.

Il verde ha un ruolo di mediazione fra il giallo e il blu, perciò muta il suo carattere espressivo in rapporto alla maggior presenza di un colore piuttosto che l'altro. Il verde è il colore della flora. Vitale e fecondo, suscita soddisfazione, calma e speranza. I suoi valori espressivi implicano la fusione di fede e conoscenza. Se offuscato dal grigio, acquista un carattere di pigrizia e di inerzia. L'arancio evoca benefiche atmosfere, con il bianco perde forza, mentre con il nero piomba in un brumo smorto, arido e insignificante. Il viola, infine, è la tinta dell'inconscio, del mistero. Esso risulta minaccioso o rassicurante a seconda dei colori di contrasto cui si riferisce. Il viola è il colore della devozione irrazionale. Reso scuro e fosco, esso chiama in causa la torbida superstizione.

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Prof.Ruggero Sicurelli