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Cromoterapia nell'antichità | I cromoterapeuti |Colore e atteggiamento mentale | La luce | Cosa curano i colori

A cura del Prof. Ruggero Sicurelli

Colore e atteggiamento mentale

Che i colori possano avere una qualche influenza sui nostri atteggiamenti mentali non ci sono dubbi. La stessa considerazione va ritenuta valida per quanto attiene l'influsso dei colori che ci circondano, per quanto indifferenziato e tenue esso sia, sul nostro stato d'animo. Simili premesse ci portano a rivisitare il contributo di Clark in relazione allo specifico argomentativo rinviante all'effetto psicologico dei colori nella quotidianitα. L'autore cita, fra gli altri, C.Heline, il quale ricorda che una fabbrica londinese ha avuto per qualche tempo un serio problema in termini di assenteismo. L'inconveniente è stato risolto cambiando il colore delle lampadine. L'illuminazione azzurrognola conferiva alle donne che si guardavano allo specchio un aspetto malaticcio. Questo le portava a deprimersi e ad ammalarsi. L'assenteismo sparì quasi del tutto nel momento in cui si è puntato su un'illuminazione pù neutra. D'altro canto, un'altra azienda inglese soffriva dell'esistenza di un marcato numero di incidenti sul lavoro. Basta" ridipingere le pareti grigie con l'azzurro per risolvere il problema. L'autrice ricorda pure come il passare del tempo veniva sopravvalutato in una stanza dipinta di rosso rispetto a quello valutato in una seconda stanza verde.

Percettivamente un oggetto di colore scuro pare più pesante di un altro identico di colore chiaro. Su questa falsariga l'autore ci riporta numerosi, a suo avviso, emblematici esempi. Anche gli oggetti, quindi, possono venire percepiti in modo dissimile in base al loro colore. Il verde genera senso di benessere, il nero deprime. Qualcuno ha ritenuto che la responsabilità del gran numero dei suicidi compiuti dal ponte di Blackfriars sul Tamigi (Londra) avesse a che fare con il suo colore. Si trattava di un nero intenso che qualcuno ha pensato sollecitasse alla vista delle reazioni a tonalità depressiva. Da qui la decisione di cambiarne tinta. C'è chi ricorda che basta dipingerlo di verde per ridurre i suicidi di oltre il 30%.

I colori non inciderebbero solo sulla nostra realtà intima, ma, almeno a quel che risulta ad un anonimo professore del San Francisco State College menzionato da Clark, determinati colori influirebbero significativamente sul rendimento scolastico. Inoltre, pare che nello sport ci sia stato chi ha scelto di ricorrere a dei trucchi cromatici per vincere gare e partite di calcio. A. Stagg, un famoso allenatore di Chicago, aveva due spogliatoi: l'uno era dipinto di blu e veniva usato per gli intervalli di riposo, mentre l'altro, con le pareti tinte di rosso, veniva usato per preparare i suoi uomini alla mischia. Il preparatore atletitico dell'Università del New Messico ha fatto dipingere di rosso lo spogliatoio della propria squadra e di blu quello degli ospiti. L'intento era di eccitare i propri giocatori e di placare lo spirito competitivo degli altri. Fosse così" facile vincere le partite, i nostri dirigenti sportivi potrebbero risparmiare somme ingenti nelle campagne d'acquisto assicurandosi con poche lire delle divise cromaticamente vincenti.

C'è chi è pronto a scommettere che vestire o circondarsi di determinati colori sia dannoso alla salute. In merito, sempre il nostro autore segnala V. Stanley Adler, la quale, dopo aver precisato che i colori scuri, smorti e spenti danneggiano la salute, ha suggerito di non inistere nel portare abiti caratterizzati da queste tinte. Lo stilista R. Twyeffort pensa a sua volta che un vestito rosso renda l'uomo forte, dinamico e coraggioso, mentre il verde lo incoraggerebbe alla stabilità. Un vestito blu esercita una tranquilizzante funzione calmante, mentre uno giallo avrebbe la prerogativa di renderci felici e senza pensieri.

Molti sono sicuri che il colore possa assolvere a straordinarie funzioni curative. Il citato C. Heline ricorda che i colori sono una cura efficace per varie malattie arrivando ad allungare la vita di un uomo fino ad oltre dieci anni. Sulla sua scia lord Clifford di Vhudleigh sostiene che i colori possono guarire tutte le malattie, tumori inclusi. Il giallo, per esempio, è a suo avviso un ricostituente per il sistema nervoso, mentre il verde aumenta la nostra vitalità. Il rosa fa crescere le ossa e l'indaco rigenera il tessuto muscolare. Non c'è che dire, se le cose stessero cos∞ un buon colorificio potrebbe contribuire a liberare negli ospedali numerosi posti letto allegerendo non poco in nostro disavanzo economico.

Sugli effetti terapeutici dei singoli colori ritorneremo più avanti. Qui occorre porci subito una domanda. Come farebbero i colori ad esplicare la loro forza curativa? Secondo i cromoterapeuti la risposta è semplice: è questione di energia. Ogni colore libererebbe una specifica energia e sarebbe destinato a curare delle altrettanto peculiari malattie. Si tratta di ipotesi confermate? A loro avviso non c'è in merito alcuna ombra di dubbio. C'è chi, Ott per esempio, cita uno dei più classici fra i controlli scientifici: quello effettuato su degli animali. Egli ricorda il caso dell'acquario di Miami ospitante dei pesciolini che subirono una malattia agli occhi. Quindici minuti al giorno di luce ultravioletta e, in una settimana, il problema fu risolto. Ricerche sperimentali di Luckiesh e Pacini sugli uomini avrebbero dimostrato che l'esposizione a radiazioni ultraviolette migliorano il metabolismo del calcio e stimolano ogni cellula dell'organismo vivente.

Sul successo terapeutico di certe pratiche cromoterapeutiche si possono avanzare, soprattutto in relazione ai disturbi psicosomatici, delle ipotesi che chiamano in causa una sorta di autosuggestione. E' un pò come nell'astrologia: se si crede in essa, è facile che ci si riconosca caratterialmente nel segno al quale apparteniamo e che, di conseguenza, ci si comporti in armonia con le premesse rinvianti a quel segno. Analogamente, se crediamo che un determinato colore possa fare alle nostre esigenze, metteremo in atto un riorientamento cognitivo che potrà, in linea di principio, aver ragione del nostro malessere.

I cromoterapisti pensano sia possibile sperimentalmente isolare determinati disturbi e vedere quali radiazioni luminose possono risultare terapeuticamente efficaci. La prima sorgente luminosa considerata è quella solare, che sembra particolarmente idonea a curare i disturbi di natura anemica. Anche la sinusite e le ulcere beneficherebbero dei bagni di sole. La stessa considerazione andrebbe fatta anche per il cuore e altri organi vitali che dall'esposizione al sole trarebbero motivo di tonificazione. Con i colori si può pure intervenire sulla resa mentale e sull'umore, oltre che sul tono muscolare.

Più specificatamente, il rosso viene ritenuto un potente decongestionante. Applicato sulla pianta del piede farebbe migliorare la circolazione. Stando a ciò che dicono molti cromoterapeuti, il rosso pare proprio miracoloso. F. Ellinger riporta un esperimento su anatroccoli ciechi irridiati di rosso sulla testa: gli organi sessuali si svilupparono meglio rispetto a quelli del gruppo di controllo che non era stato fatto oggetto dello stesso trattamento. L'autore riporta simili riscontri in un contesto argomentativo che vede manifestarsi con disivoltura delle generalizzazioni al mondo umano delle 'evidenze' registrate in quello animale. Cos∞ stando le cose, l'indizio dovrebbe essere raccolto da qualche imprenditore bizzarro. Questi potrebbe proporre delle mutandine rosse per complessati.Il successo, se la premessa fosse valida, sarebbe assicurato. Simili indumenti intimi potrebbero essere usati da tutti? Sembrerebbe di no, poichè, secondo degli esperti come la dottoressa A. Kargere, quanti hanno i capelli rossi dovrebbero evitare di insistere troppo su indumenti di questo colore. Il motivo? Per deduzione si potrebbe pensare all'ipereccitazione.

Il rosa è un colore da respirare per ringiovanire. Come fare? Usando il metodo di Yvonne: ci si rilassa e a occhi chiusi si mentalizza il rosa scelto in base allo scopo desiderato e si respira profondamente più volte. Può sembrar facile, ma non è così. Importante è sapersi concentrare e non distrarsi. C'è poi da dire che non tutti i colori sono egualmente facili da ricordare. Per rinfrescare la memoria si può tenere a portata di sguardo dei campioni del colore prescelto. Mentre respirate, potete aiutare il rosa ad avere effetto. Come? Pronunciando frasi del tipo: "Voglio avere una figura perfetta". Si può far ricorso al respiro cromatico anche per risolvere specifici disturbi di natura non solo psicologica, ma anche fisica. In questo caso il respiro colorato va dal paziente diretto mentalmente sull'area affetta. Nel farci, bene che egli visualizzi lo stato di salute desiderato.

L'arancione è quanto di meglio contro il rachitismo, i crampi e gli spasmi. Esso favorisce il funzionamento della tiroide e serve a recuperare l'entusiasmo. E' un colore ottimo anche per la regolarizzazione del ciclo mestruale e per la produzione del latte materno. Miracoloso sembra risultare nella cura della tosse e del catarro. Mangiare giallo (carote, arance, meloni...) va bene per chi ha bisogno di lubrificare l'organismo e stimolare i muscoli. Il giallo è consigliabile anche agli scrittori non troppo creativi. La kargere in merito ricorda che chi soffre di confusione mentale potrα scrivere su carta gialla: le idee usciranno con estrema fluiditα e coerenza.

Per Dinshah, il verde è il migliore agente terapeutico. Ottimo purificante, scioglie i muscoli del sangue, aiuta la formazione dei muscoli, agevola l'eliminazione di germi, di virus e di sostanze tossiche. Ottimo per la cura delle ulcere, il verde è un buon calmante. Per rigenerarsi in situazione di stress sono consigliabili cibi verdi (verdure, spinacci e piselli). Per quanti soffrono d'insonnia o di martellanti mal di testa il blu è quello che ci vuole. Lo afferma perentoriamente Babbitt, il quale lo consiglia per abbassare la febbre, contro il mal di gola, i reumatismi, l'itterizia e quant'altro. Il blu va bene anche per la cura della calvizie. Ottimo come calmante, serve a ridurre i gonfiori. Il viola stimola invece la milza e la formazione di globuli bianchi. Il magenta va usato per i disturbi di cuore, anche se non pare destinato ad aver successo in relazione ai disturbi amorosi. Non c'è che dire: di colori si vive. Stiano però attenti i daltonici. Si facciano aiutare da persone che ci vedono bene, poichè non mancherebbero delle controindicazioni relativamente a delle errate scelte cromatiche

Prof. Ruggero Sicurelli