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Cromoterapia nell'antichità | I cromoterapeuti | Colore e atteggiamento mentale | La luce | Cosa curano i colori

A cura del Prof. Ruggero Sicurelli

Cosa curano i colori

Relativamente al cosa curino i vari colori, il nostro autore ricorda in primo luogo il contributo di quello che egli ritiene essere il principale ricercatore sulla terapia del colore: Dinshah P. Ghadiali. La sua principale scoperta è stata che ogni colore influenza delle ghiandole specifiche. Individuato il colore giusto la terapia funziona precisamente sull'organo sul quale esso viene diretto. Il quadro presentato è il seguente:

onda stimolante ghiandola

rosso fegato

arancione tiroide

arancione ghiandole mammarie

giallo coroide

limone pancreas e timo

verde pituitaria

blu pineale

indaco paratiroidi

viola milza

magenta surrenali e prostata

scarlatto testicoli e ovaie

Sulla stessa lunghezza d'onda troviamo gli studiosi segnalati dall'autore. Ad essi faremo un succinto richiamo, menzionando solo alcuni fra i passaggi pi∙ significativi in relazione alle bizzarrie logiche loro sottostanti. Brunler ricorda come il fegato dei diabetici possa trovare un abbattimento dell'insulina se sottoposto a radiazioni giallo-arancio. La stessa luce, alternata al rosso, a suo avviso, ha il potere di far rifiutare le bevande alcoliche agli semi-intossicati dall'alcool. Brunler consiglia l'uso di coperte rosse negli ospedali e cita il caso di malati di vaiolo che grazie a questo espediente guarivano, in un ospedale dei Balcani, senza traccia di cicatrici.

Babbit, a sua volta, dopo aver affermato che qualunque processo che attiri il sangue alla pelle diminuisce la congestione del fegato, della milza, dei polmoni, dello stomaco, dell'intestino e della spina dorsale, ricorda come questo processo possa essere garantito al meglio da un sapiente uso della cromoterapia. Questa, a suo modo di vedere, va usata anche in relazione ai cibi. Diete giuste avrebbero il potere di assicurare all'organismo il benessere assoluto. Questo in forza al fatto che degli elementi presenti nell'atmosfera solare sarebbero assorbiti dal corpo attraverso il cibo. Il colore, in questo caso, avrebbe il compito di facilitare l'operazione.

I dietologi ad indirizzo cromoterapeutico ricordano che l'assorbimento eccessivo di blu provoca eccesso di peso, mentre un sovrappi∙ di rosso fa dimagrire. Per dimagrire, quindi, non c'Φ di meglio che mangiare cibi rossi (pomodori, ravanelli, cocomero, fragole...) e bere acqua rossa (esposta al rosso). Per riconoscere la carenza dietetica, e i disturbi dell'organismo in generale, c'Φ chi fa uso del pendolino. "L'identificazione della malattia avviene provando il pendolo su un'enorme quantitα di fili o strisce di seta colorati, per correlarne uno alla lunghezza d'onda della malattia" (1991; pg. 52).

L'intervento cromoterapeutico prevede l'uso di appositi macchinari, quali l'apparecchio di Dinshah, che ospitano una lampada e degli appositi filtri colorati. La procedura tecnica prevede che si irradi il colore scelto sull'area malata, cominciando in genere dai piedi. Il paziente rimane ad occhi aperti. Si esegue il trattamento tre ore prima e due ore dopo i pasti. La durata individuale, secondo le caratteristiche dei pazienti e dei loro disturbi, varia da pochi minuti ad un'ora. Il tutto va fatto ricordando che il corpo manifesta una sorta di saggezza cromatica: coregge la deficienza cromatica e rifiuta di assorbire il colore in eccesso. Occorre, quindi, prestare attenzione ai suoi messaggi.

I colori possono essere associati alla musica

Marketing: nulla di più assurdo che proporre spazzolini da denti rossi, i quali evocano l'idea di gengive insanguinate.

L. Clark (1991)

 

Prof. Ruggero Sicurelli