Riflessioni sull'Arte
La creatività
Cromoterapia
Psicologia dl colore
La stampa artistica
Cromoterapia
Cromoterapia nell'antichità | I cromoterapeuti | Colore e atteggiamento mentale | La luce | Cosa curano i colori

A cura del Prof. Ruggero Sicurelli

Cosa dicono i cromoterapeuti

Si sente, a volte, parlare di cromoterapia. Al fatto che i colori possano contribuire a lenire i nostri disagi esistenziali e a guarire i nostri disturbi fisici tendono guardare con simpatia in molti. Che i colori possano influenzare i nostri stati d'animo la convinzione Φ unanime, anche se i pareri sul 'come' sono assai differenti. Cambia notevolmente anche l'approccio alla problematica in discussione. Alcuni si avvicinano acriticamente alla cromoterapia dopo aver fatto esperienze che lambiscono lo specifico esoterico, mentre altri manifestano un approccio pi∙ freddo e cauto. Altri ancora rimangano perplessi e distaccati. Gli scienziati, infine, tendono ad assumere un atteggiamento di sufficienza, arrivando ad essere pregiudizialmente avversi e scostanti rispetto alle 'evidenze' proposte da quanti credono che i colori possano contribuire a rendere esistenzialmente pi∙ luminosa la loro vita.

In queste pagine non possiamo che riportare le convinzioni di coloro i quali appartengono al primo gruppo qui menzionato. Lo faremo prendendo le distanze dalle loro premesse filosofiche e concedendoci qualche battuta di spirito in relazione alle conclusioni o alle testimonianze che riteniamo pi∙ paradossali e assurde. Ci≥ non di meno, il nostro rispetto nei confronti di quanti si sono dedicati con trasporto a questo argomento intende essere il pi∙ elevato possibile. Purtroppo non possiamo riportare delle confutazioni scientifiche in merito, poichΘ la scienza ha snobbato del tutto l'argomento. Mancando le prove di laboratorio, altro non possiamo eventualmente fare che mettere in discussione il modo in cui i nostri referenti hanno confezionato le loro argomentazioni. Da questo punto di vista ci pare che l'orientamento di fondo sia quello del "Si dice", il quale spinge ad accettare con eccessiva fiducia le informazioni pi∙ raccogliticce. Accanto a questa strategia, risulta attiva quella fondata sull'"attenzione selettiva". Si riconoscono per vere quelle informazioni e quei riscontri bibliografici che sono collimanti con le nostre convinzioni personali, mentre si trascurano quelle avverse. Il pensiero va a numerosi cromoterapeuti che non disdegnano di ricordare come il colore possa intervenire su molti aspetti della nostra vita quotidiana. Vediamo delle testimonianze ricavabile dalla letteratura sull'argomento. I colori possono interessare il campo estetico, poiché essi sono in grado di influenzare la nostra linea. Il blu, per esempio, può servire sia per nascondere qualche chilo di troppo, che per eliminarlo.

Questa è la convinzione di una nota dietista, la quale rileva che il blu è il colore più indicato per sciogliere le tensioni, tonificare l'organismo e moderare l'appetito. Il blu, a suo modo di vedere, rinvia all'esperienza della tranquillità. Si tratta di un colore che va suggerito a quanti devono cominciare una dieta. L'invito è di vestire per una settimana abiti di questo colore. Per la notte si consiglia di dormire avvolti in lenzuola blu, poiché aiutano il dormiente a rilassarsi e lo incentivano a fare dei sogni sereni. Di giorno sono opportune delle immersioni in fasce di luce blu (basta una lampada colorata). E per pranzo? Un pç di alimenti blu è quanto di meglio si possa scegliere. Mirtilli, more e prugne sono quanto di meglio per ricuperare il peso forma.

Su questo versante le proposte sono numerose. Il loro tenore: "Sei teso? Punta sul verde"; "Hai voglia di eccitazioni vitali? Il giallo fa al caso tuo". Come funzionano le cose secondo i nostri cromoterapeuti ricchi di immaginazione? Le nostre cellule sono dotate di vere e proprie batterie cromatiche, ognuna delle quali ha una specifica quanto variabile energia. I colori della giusta lunghezza d'onda hanno il potere di ridare all'organismo la perduta armonia. Il tutto in uno scenario che vede la malattia risultare l'esito di uno sconbussolamento delle vibrazioni delle cellule, causato da degli eventi stressanti. I seguenti sintomi sono quelli che il cromoterapeuta ritiene i più facilmente curabili: l'acne, l'ipertensione, l'ansia, la depressione ed un vasto ventaglio di altri disturbi psicosomatici.

Se i colori vengono percepiti come possibili agenti di benessere, allora tutto ciò che è naturalmente colorato può essere usato in un progetto riabilitativo. Ciò, secondo alcuni studiosi filoesoterici, vale soprattutto per le pietre. In merito è qui necessario riproporre il pensiero di W. Goethe (1979), il quale afferma che agli uomini il colore dona grande diletto. Perciò, l'attribuzione di particolari virtù alle pietre preziose colorate può venir spiegata dalla profondità di questo inesprimibile piacere. A suo avviso, colori quali il giallo e l'arancio danno luogo a stati d'animo attivi, vivaci, tendenti al'azione. In modo particolare il giallo sollecita la serenità e la gaiezza. l'azzurro, invece, porta sempre in sè qualcosa di oscuro ed è destinato ad evocare il sentimento della pace.

La cromoterapia è suggestiva, ma non sembra incontrare i favori della stragrande maggioranza degli uomini di scienza. In molti, essa sollecita uno scetticismo enorme, anche se non mancano degli studiosi scientificamente accreditati che non escludono la possibilità che, grazie a particolari mediazioni simboliche, il colore possa funzionare come tonificante in quanti credono nella sua resa terapeutica. Su questo argomento è dunque il caso di insistere brevemente.

Su questo aspetto conviene insistere facendo riferimento soprattutto ai lavori sull'argomento, segnalati per lo pi∙ dal citato L. Clark, riportandoli come mere annotazioni etnografiche. Clark ci segnala dei contributi che coprono gran parte della letteratura sull'argomento. Il suo approccio Φ quello proprio del partigiano e del divulgatore di un credo, piuttosto che di un attento scienziato sociale. I suoi resoconti risultano comunque intriganti e degni di attenzione. Si tratta in ogni caso di un testo che va approcciato con un atteggiamento critico.

Prof. Ruggero Sicurelli